Scrivo questi pensieri perché so che a mio fratello avrebbero fatto, anzi fanno, piacere.
Giampiero se ne è ritornato là, di dove era giunto, a ritrovarsi con mamma, babbo, i parenti più cari e gli amici che spesso ricordava, Eugenio, Giovanni, Vincenzo, Gianni… Avranno molto da raccontarsi e condividere.
In fin dei conti la Vigilia del Santo Natale è un buon giorno per tornarsene a casa, così da vedere nascere di persona il Santo Bambino.
Sono certo che Gli chiederà Grazie per noi e Gli racconterà cose belle di noi, tacendo le brutte, così da rendere più certa la risposta all’intercessione.
Non è stato un viaggio facile per lui il suo di quaggiù: ha incontrato tempeste e venti contrari, procelle violente e onde tumultuose, ma ha trovato anche porti sicuri e sprazzi di sole e cieli tersi e affetti teneri e Amore.
A volte al mondo appaiono vinti persona che non lo sono affatto agli occhi di Dio (e pure di chi sa cogliere l’altra faccia della luna, quella nascosta ai più), anzi sono prediletti se è vero che il Suo figliolo nella sconfitta più bruciante, la morte in croce dopo appena tre anni spesi ad annunciare la buona notizia che il mondo era salvo grazie a Lui (quindi più vinto di così!!!), in questa Suo apparente annientamento, ha vinto come nessun altro potrà mai.
So per certo che Giampiero ci sarà anche domani a festeggiare il Santo Natale e che avrà doni per noi, doni celati, misteriosi, ma generosi come lo era il Suo cuore reso debole dal tanto donarsi.
A Dio, Giampiero!
Tuo fratello, Lamberto Fabbri