All’amico Ivano Marescotti

Ciao Ivano, anche Tu a ritrovarTi con gli altri amici del nostro “circolo degli artisti” “passati avanti”, come dicono gli alpini dei commilitoni già dipartiti.
Ricordo la prima volta che giungesTi al circolo a presentare “Zitti Tutti” dell’amico comune, Grande e Bello nella sua Poesia, Raffaello Baldini, anticipando, Tu già noto ma non ancora famoso, la Tua venuta con una richiesta umile e gentile, ironica ma garbata, come lo era la Tua persona. La piece fu un successo non solo nazionale, ma valicò i confini e giunse oltralpe, portando il dialetto santargangiolese da Te mutato in ‘bagnacavallese’, di Villanova precisamente, là dove solo il veneziano di Goldoni o il partenopeo della tradizione erano giunti. E poiché nel sentire di chi fa teatro il successo è legato anche a motivi apotropaici ogni volta un nuovo spettacolo mettevi in scena, venivi lì, al nostro circolo a presentarlo. Mi volesTi anche quando realizzasTi il video di “Zitti Tutti” in quel piccolo teatro di via Roma a Ravenna, e mi ringraziasTi indicandomi nel posto che mi avevi riservato fra i primi e non trovandomi lì, avendo io preferito una seduta più defilata dicesti: “Mò induvel andè. Ale cu se aviè ste sgraziè ! Al saveva zá!” E tutti a ridere per questo “fuori onda”. Tanti ricordi belli mi riportano a Te. Anche quando in occasione delle elezioni mi inviavi messaggi divertenti per invitarmi a votare come a Te sarebbe piaciuto. Mi mancherai Ivano, mancherai a tutti noi di terra di Romagna e pure a quanti non lo sono, ma grazie al Tuo fare di Arte vorrebbero farne parte o per lo meno hanno imparato ad amarla. Una volta mi desTi un consiglio prezioso: “A bèda bùtdel: ciapa agl’uccasion, toti, quand al capita, perché i nagl artorna!” E a seguire raccontava di quando gli fu richiesto se sapeva cavalcare per recitare in King Arthur e lui rispose: “Azidenti! Eccome!” Poi sul set rivelata la verità, preso atto della sua Arte, si divertirono della cosa e fu messo su di un supporto ondeggiante e fu ripreso sempre a mezzo busto. “A vit, e vel piò una bona faza, che un sid!” Tante cose avrei da raccontare di Te ma voglio salutarTi allo stesso modo di ogni volta: “Ciao Ivano, a s’avdè!”

Lamberto Fabbri