Per Giovanni Scardovi

Per Giovanni Scardovi, 25/05/2025

“Custodiscimi come pupilla degli occhi,/ proteggimi all’ombra delle tue ali” salmo 17, 8

Mio caro Giovanni, non Ti ho frequentato abbastanza: il nostro incontro nacque al tempo della mostra di Luigi Ontani che tanto aveva a cuore il Tuo talento di critico perché Tu fosti il primo a comprendere ciò che lui voleva dire inventando la Body Art e anticipando di un decennio poi, i suoi epigoni con in testa Cindy Sherman. Ti cercai lontano e invece Te ne stavi a Lugo e Ti trovai troppo tardi per inserire il Tuo testo nel libro che accompagnava le tre mostre, Faenza, Milano, New York. Da lì nacque il nostro rapporto di stima per il Tuo pensiero, per il Tuo scrivere. Ti ho preferito letterato al ruolo di artista, in quello preferivo la Tua compagna Ilaria, Artista grande nella grafica. Amavo la Tua schiettezza di giudizio e il Tuo carattere forte, burbero come la Tua voce potente, tenorile che suggerì a Samantha Casella per inserirla nei suoi film. Dietro al Tuo difficile carattere nascondevi però la tenerezza di un bambino che non nascondevi alle gemellini di cui non potevi fare a meno di parlarne e pure quando scrivevi di poesia o quando titolavi le Tue sculture: dietro alle parole trapelavano sentimenti profondi di Amore. Volevi apparire cinico con i Tuoi gesti decisi e la Tua voce tonante ma ad occhi attenti non sfuggiva il Tuo darTi con generosità agli amici e la gentilezza e l’accoglienza che riservavi a chiunque Ti facessi visita, era la cartina tornasole della grandezza della Tua anima. Ti voglio bene Amico mio. Avrei voluto frequentarTi di più. Avremo tempo poi. Stammi vicino Giovanni, aiutami nel mio cammino, correggimi quando farò o dirò stupidaggini.

A Dio Giovanni.

Il Tuo Amico di Faenza Lamberto