In morte di Giacomo Giommi

21/01/2025

Mio carissimo Giacomo, non era di lunga data la nostra Amicizia eppure era sincera, e pure profonda, fatta di stima e di attenzione e di parole buone e di ironia e di vita. Mi hai chiamato al telefono per dirmi del male che Ti aveva colpito, ma non avevi parole disperate, avevi solo il desiderio di condividere l’accaduto come un inciampo, fiducioso del domani, tanto da chiedermi di organizzare un concerto jazz superato l’ostacolo. Io so però, e con certezza, che quel concerto ora Te l’hanno dedicato grandi artisti: Chet Baker, Luis Armstrong, Thelonius Monk, Charlie Parker, Billie Holliday, Nina Simone … Un po’ Ti invidio Amico mio.

Avevo in animo di vanire a farti visita ma non ho fatto a tempo. Ti ritrovo però nei miei pensieri belli, quelli che percorro accanto a Maria per raggiungere Gesù. “Eccomi, sono la serva del Signore”, e la Storia si illuminò, perché “colui che ha fatto le Pleiadi e Orione cambia in aurora l’ombra di morte”. “Eccomi” anche Tu l’hai detto, lo so, perché in quella telefonata c’era attesa di aurora non di ombra di morte, Giacomo caro.

Nella pace ove ora sei Ti giunga il mio abbraccio.

A Dio Amico buono,

Lamberto